Tra tutti i paesi industrializzati, il nostro detiene il primato del cielo più inquinato dal punto di vista luminoso. Anche nelle zone “fortunate” del nostro Paese, il cielo notturno ormai non è più del nero inchiostro che ha permesso ai nostri antenati per millenni, e fino a pochi decenni fa, di scorgere nitidamente il brillante fiume di astri della Via Lattea.
In Europa e negli Stati Uniti, e in tutte le aree del mondo civilizzate, stelle e costellazioni sono oscurate agli occhi della quasi totalità della popolazione da una coltre di nebbia luminosa.
Non tutte le notti sono nere. È questo il quadro che emerge dal nuovo atlante dell’inquinamento luminoso realizzato da un gruppo di scienziati italiani insieme a colleghi di altri Paesi, che misura per ogni quadratino sulla mappa del mondo quanto il cielo è scuro.
Questo post è parte di un articolo di Focus.
Non tutte le notti sono nere. È questo il quadro che emerge dal nuovo atlante dell’inquinamento luminoso realizzato da un gruppo di scienziati italiani insieme a colleghi di altri Paesi, che misura per ogni quadratino sulla mappa del mondo quanto il cielo è scuro.
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