La Turchia costituisce una piccola zolla terrestre che è letteralmente stretta nella morsa provocata dalla collisione della zolla Africana contro quella Euroasiatica. Gli sforzi che si sono prolungati durante le ere geologiche hanno portato alla formazione di un'imponente frattura longitudinale, la faglia Nord Anatolica. I frequenti terremoti che squassano la Turchia hanno i loro ipocentri specialmente lungo questa faglia attiva, diventata il luogo preferenziale in cui si scarica l' energia accumulata per effetto della compressione. La liberazione di questa tremenda energia, se analizzata su tempi molto lunghi, avviene con una certa regolarita', interessando vari segmenti della faglia.
Da un punto di vista geologico la Turchia, come molti altri Paesi del vicino Oriente e del Mediterraneo, Italia compresa, si trova, dunque, in un contesto governato dalla grande collisione in atto fra la zolla Euroasiatica e quella Africana. La frequenza dei terremoti che si sono succeduti in Turchia è documentata in questa tabella, redatta dall’Agenzia Scientifica degli Stati Uniti USGS. Prima di quello odierno, l’ultimo imponente terremoto catastrofico in Turchia avvenne il 17 agosto 1999, ebbe un’intensità di 7,5 gradi della scala Richter e provocò la morte di circa 15.000 persone.
ma che bel blog...complimenti...ti ho trovato per caso ed ho deciso di seguire il tuo blog...
RispondiEliminaMilena