venerdì 26 agosto 2011

Computer zombie

Fino a una decina di anni fa il virus writer (scrittore di virus) immetteva malware nella rete con l'unico scopo di dimostrare le sue competenze informatiche. Se veniva scoperto, non era infrequente che venisse assunto dalle società produttrici di antivirus, che vedevano in lui una persona molto abile nel compilare codice maligno, ma altrettanto esperta nel trovare la patch correttiva.
L'evoluzione della rete e le possibilità di effettuare acquisti o transazioni bancarie tramite Internet ha fatto registrare un salto di qualità nelle azioni criminali degli hacker. Il loro scopo adesso è quello di entrare da remoto nel nostro pc per averne il controllo totale o parziale. In questo modo i malintenzionati sono in grado di scagliare attacchi contro qualsiasi altro sistema in rete oppure compiere altre operazioni illecite (furto d'identità, di carte di credito ...), in taluni casi agendo persino su commissione di organizzazioni criminali.
Una botnet è una rete di computer collegati ad Internet, che fanno parte di un insieme di computer controllati da un'unica entità, il botmaster (Wikipedia). I computer che compongono la botnet sono chiamati bot (da roBOT) o zombie. Si stima che in Italia i computer zombie siano 5 milioni.
Un computer zombie diventa più lento o mostra stranezze e malfunzionamenti che dovrebbero mettere in allarme l'utente.
Se volete sincerarvi che il vostro pc non sia finito in mano agli hacker, potete fare un test su BotNetCecker. Il servizio confronta il vostro indirizzo IP con un elenco dei bot recentemente intrappolati.


Se, come vi auguro, il vostro computer è a posto, dovreste vedere un'immagine uguale a quella sopra (Bot Attività [0] e Non rilevato). In caso contrario procedete immediatamente a una bonifica radicale del pc, aumentando successivamente le sue difese.

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