martedì 29 maggio 2012

Nuovo terremoto in Emilia. Ancora crolli e morti

Le nuove, forti scosse sismiche che stamattina hanno provocato ulteriori danni e vittime in Emilia Romagna, più che assestamenti  del sisma del 20 maggio scorso, hanno costituito  un nuovo, catastrofico terremoto. A suffragio  di questa ipotesi c'è da considerare la potenza all'ipocentro del terremoto di oggi che è paragonabile a quella del sisma del 20 maggio (5.8 Richter contro i 5.9 del precedente), il diverso ipocentro, la sua maggior profondità (circa 10 Km, a fronte dei 9 del sisma del 10 maggio) e l'attivazione di una nuova faglia sotterranea. Il terremoto di oggi è senz'altro legato a quello precedente, come se le scosse del primo avessero provocato una reazione a catena e risvegliato fratture che per secoli erano  rimaste inattive. E' per questo che non si possono escludere altre scosse di uguale intensità di quella odierna ovvero un lungo sciame sismico.
La sismicità delle province di Modena e Ferrara era considerata bassa per il semplice motivo che la classificazione delle zone sismiche è fatta in base agli eventi accaduti in passato e, come detto in questo articolo, l'ultimo terremoto distruttivo avvenuto nelle suddette province risale al 1346. Questo semplice dato di per sè ha qualche valore in termini probabilistici, ma la sismicità di tutta l'Italia va inquadrata nei più imponenti movimenti geodinamici della crosta terrestre. Non bisogna infatti dimenticare che tutta l'Italia si trova al centro della collisione della zolla Africana contro quella Euro-Asiatica.  Ciò premesso, anche regioni finora ritenute a basso rischio sismico, possono in futuro essere interessate da terremoti disastrosi. A questo scopo ricordo che, nel luglio 1976 un terremoto di 7,8 gradi sulla Scala Richter colpi la regione di Tangshan in Cina, provocando la morte di 650.000 persone. E fino a quel momento, la zona era stata ritenuta a basso rischio sismico. 
Non dimentichiamo, infine, che non è il terremoto in sè che uccide, ma i manufatti che crollano perchè costruiti in modo approssimativo. Nel caso del sisma emiliano troppi capannoni (anche di recente costruzione) letteralmente sbriciolati non possono non gettare il sospetto fondato sull'esistenza di qualche grave difetto strutturale. Aggiungo che sempre il 20 maggio 2012 un terremoto di magnitudo 6,2 della scala Richter colpì in Giappone le stesse zone del sisma del marzo 2011 senza provocare danni e/o feriti. 
Sul sito dell' INCV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia), ci si può tenere aggiornati in tempo reale sull'andamento dei terremoti  in Italia.


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