Una lunga chiacchierata al telefonino prima di andare a dormire e il rischio è quello di non riuscire a prendere sonno. E' quel che sostiene una ricerca compiuta in parallelo in Svezia e negli Stati Uniti, secondo la quale le radiazioni dei cellulari disturbano in modo significativo il sonno. Non solo: chi cerca di addormentarsi dopo aver parlato per parecchio tempo al telefonino, oltre a far fatica, si sveglia anche prima. I risultati dello studio, compiuto dai ricercatori svedesi dell'università di Uppsala e dell'istituto Karolinskaia, e da quelli americani della Wayne University del Michigan, sono stati pubblicati dal domenicale britannico Independent on Sunday, secondo il quale la scoperta sarebbe allarmante in particolare per i teeangers: sono loro, infatti, che tendono a usare in modo massiccio il telefonino la sera tardi, ma che, allo stesso tempo, hanno bisogno di un maggior numero di ore di sonno. A lungo andare - questo è il rischio - potrebbero soffrire di depressione, mancanza di concentrazione e subire cambiamenti di personalità. La ricerca, finanziata dalle stesse compagnie della telefonia mobile, è stata svolta su un campione di 35 uomini e 36 donne e ha, in apparenza, accertato che le radiazioni del cellulare hanno un impatto negativo soprattutto sulle fasi del sonno profondo, e impediscono al corpo un pieno recupero dalla stanchezza quotidiana. Tengono insomma sveglio l'organismo, impedendo una riduzione dei livelli di stress. Secondo quel che si legge sull' Independent on Sunday, le compagnie di telefonia mobile hanno reagito "con imbarazzo" alle conclusioni della ricerca, sostenendo che per il momento "lo studio non è conclusivo", e che i ricercatori "non hanno dimostrato che, di fatto, l'esposizione alle radiazioni del cellulare provochino disturbi del sonno". Ma il professor Beng Arnetz, a capo della ricerca, si dice convinto che le radiazioni attivano una sorta di stress cerebrale "rendendo le persone più concentrate e sveglie, e diminuendo la loro capacità di rilassarsi e addormentarsi".
Fonte: repubblica.it
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